Lo shopping compulsivo, o dipendenza da shopping, è il bisogno di comprare ciò che è in vendita. In questi casi lo shopping smette di essere un desiderio e acquista le caratteristiche di un impulso profondo. Impulso che a volte diventa così incontrollabile da portare a conseguenze negative sia sugli aspetti finanziari che sulle relazioni interpersonali, soprattutto sui rapporti familiari. Purtroppo, è un disturbo in forte espansione a causa dell’utilizzo di internet che ha reso più facile sia la scelta del prodotto, sia l’acquisto stesso. Spesso la dipendenza si cronicizza, anche se può esprimersi, a seconda delle situazioni di vita, con diversi livelli di intensità.
Cosa determina lo shopping compulsivo?
La neuropsicologia riporta l’origine in una disfunzione nella produzione di serotonina e dopamina. La prima è legata a un controllo dell’impulsività per cui la persona si sente spinta a soddisfare subito il bisogno di comprare, il secondo invece è legato alla sensazione di soddisfazione. Questa gratificazione provata al momento dell’acquisto innesca un meccanismo di dipendenza che spinge a ripetere e ad acquistare nuovamente. Tuttavia, al di là di questi aspetti, sembra che ci sia un legame tra disagio psicologico e bisogno dì comprare. Sensazioni di ansia, un umore prevalentemente basso, un’autoimmagine negativa e difficoltà di autoaccettazione favoriscono la compulsione ad acquistare. In questi casi lo shopping agisce come compensazione di uno stato d’animo negativo. La gratificazione che segue spinge la persona a mantenere quel comportamento ogni volta che avverte un’emozione spiacevole. Questo accade anche se la gioia e il sollievo che dà l’acquisto sono molto brevi e sempre seguiti da sensi di colpa e da una sensazione di delusione per l’oggetto acquistato. In effetti si ha bisogno del gesto dell’acquisto più che dell’oggetto di per sé stesso, che spesso non serve o addirittura non risulta essere di gradimento. Quando. però, I ‘acquisto è ripetuto e attivato solo per alleviare ansia e disagi interiori, diventa una vera e propria ossessione, diventa un pensiero ricorrente, intrusivo, che si percepisce come inappropriato ma del quale non si riesce a fare a meno.  Si concretizzano così situazioni estremamente spiacevoli. a volte tragiche perché si può arrivare a spendere tutti i soldi disponibili, a mentire ai propri cari, a utilizzare risorse familiari destinate ad altro.
Come fare per affrontare questa situazione?
È importante cercare di avere un diario per annotare le spese e una lista delle cose che effettivamente servono. Risulta utile anche stabilire un budget settimanale ed evitare di utilizzare la carta di credito. Oltre questo, però, è importante riflettere sul perché l’acquisto ha perso volontarietà diventando impulsivo e cosa ha reso rilevante l’aspetto emozionale. Ascoltare e accogliere il disagio interiore, cercare di comprendere da cosa ha avuto luogo, anche con l’aiuto di un professionista, può aiutare a non considerare più lo shopping come un’evasione da ciò che non piace e a ritrovare una serenità interiore, una serenità vera e che possa resistere nel tempo.